Questione di pancia: l’intestino guida la nostra vita
Un campo da tennis nella pancia
Il nostro intestino è lungo da sette a otto metri. Se venisse appiattito, il solo intestino tenue con tutte le sue pieghe e i piccoli villi sarebbe lungo circa sette chilometri e avrebbe una superficie di 200 metri quadri. Le dimensioni di un campo da tennis!
Nervi saldi
L'intestino conta circa 100 milioni di neuroni e dopo il cervello è il più grande sistema nervoso del nostro corpo. Ancora più affascinante è il fatto che questo sistema svolga il proprio lavoro in maniera quasi indipendente dal sistema nervoso centrale. In modo completamente autonomo, trasporta il cibo attraverso l’intestino, libera enzimi e regola il flusso sanguigno nell’intestino per garantire l’assorbimento ottimale delle sostanze nutritive. Secondo alcuni ricercatori, l’intestino sarebbe persino in grado di «memorizzare» stimoli e reazioni e di attingervi in situazioni future.
Interazione intestino-cervello
Intestino e cervello comunicano costantemente tra loro, non solo quando si ha fame! La via di comunicazione più importante e veloce è il nervo vago che, passando attraverso il diaframma, scorre tra i polmoni e il cuore, lungo l’esofago e il collo fino al cervello. In questo modo, l’intestino informa la centrale di comando nella nostra testa su tutto ciò che accade nel corpo. Conosce tutte le molecole del nostro ultimo pasto, intercetta gli ormoni in circolazione e chiede alle cellule immunitarie com’è andata la giornata. Non c’è quindi da stupirsi che questo «asse intestino-cervello» influisca sul nostro umore, sul nostro comportamento e sulle nostre capacità cognitive.
Ormoni della felicità
Lo sapevate che circa il 90 % della serotonina, l’ormone della felicità, viene prodotto nell’intestino? La pancia gioca quindi un ruolo importante per il nostro umore. L’intolleranza al fruttosio, ad esempio, può causare disturbi depressivi dell'umore perché inibisce la produzione del neurotrasmettitore serotonina. Anche uno squilibrio della flora intestinale può avere un impatto negativo. Stando alle ricerche più recenti, il 10 – 15 % dello stress, della rabbia o dei pensieri negativi ricorrenti può avere origine nell'intestino. Primi studi dimostrano inoltre che i batteri intestinali «buoni», come i probiotici, possono alleviare l’ansia e la depressione.
Un'ecosistema nella pancia
Nell’intestino ogni persona ha la propria personale collezione di batteri. La colonizzazione inizia alla nascita. Da quel momento in poi ci popolano così tanti piccoli esseri viventi che risultiamo composti solo per il 10 % da mere cellule umane e per il 90 % da microbi. Il tipo di batteri che si insedia dipende dal nostro stile di vita, dall'ambiente circostante, dalle malattie o dai nostri hobby.
Il regno dei batteri
Nell’intestino vivono circa 100 bilioni di batteri. Sì, avete letto bene! Ma niente paura, oggi sappiamo che la maggior parte di questa comunità microbica scinde per noi il cibo non digeribile, rifornisce di energia il nostro intestino, produce vitamine, elimina veleni e residui di medicine e allena il nostro sistema immunitario. I probiotici sono considerati batteri particolarmente buoni: aiutano il nostro intestino ad assorbire minerali e vitamine, a combattere i batteri cattivi e ad allenare le nostre cellule immunitarie. Molti alimenti fermentati, come sottaceti, crauti o tempeh, contengono probiotici sani. Non limitatevi però a mangiare questi batteri buoni, ma nutriteli, preferibilmente con prebiotici – speciali fibre che si trovano ad esempio in cipolle, aglio, banane e prodotti integrali – che li rendono grandi e forti.
La centrale del sistema immunitario
Circa l’80 % del nostro sistema immunitario si trova nell’intestino. Non è un caso: in nessun’altra parte del corpo abbiamo una tale concentrazione di batteri. Nell’intestino, le nostre cellule immunitarie possono studiare e valutare accuratamente i batteri. Questo lavoro richiede la massima concentrazione: non devono attaccare i batteri buoni, ma devono assolutamente riuscire a individuare ed eliminare quelli cattivi. Solo dopo aver completato con successo questo allenamento, la cellula immunitaria può accedere al vasto mondo del corpo.
Rilevatore di gruppi sanguigni
Vi siete mai chiesti perché per una trasfusione non possiamo ricevere qualsiasi tipo di sangue? La risposta è nel nostro intestino! Infatti, i globuli rossi presentano sulla loro superficie delle proteine simili ai batteri. Le nostre cellule immunitarie dovrebbero quindi attaccare il nostro stesso sangue. Fortunatamente però, durante l'allenamento nell’intestino le cellule immunitarie hanno imparato che il nostro sangue non può essere toccato. Quindi tollerano le proteine simili ai batteri presenti sulle cellule ematiche, ma solo quelle che conoscono dal nostro sangue! Per questo motivo, per una trasfusione possiamo ricevere solamente sangue di determinati gruppi sanguigni.
Scoprite tanti altri fatti interessanti sull’intestino nel libro «L’intestino felice» di Giulia Enders (editore: Marsilio, collana: Universale economica Feltrinelli) e nella serie di Netflix «Hack your Health: i segreti dell'alimentazione».
Condividere questa voce